E’ da mesi che quasi ogni settimana ci vado, come in pellegrinaggio. Sarò esagerato, dite quello che volete, ma per me hanno un fascino tutto particolare e starei ore ad osservarle. Non mi muovo dalla seggiola sappiatelo, la mia pigrizia viene accontentata, faccio semplicemente click su un bookmark che mi porta qui, ad una galleria di strip scannerizzate dall’originale delle tavole domenicali di Mutts di Patrick McDonnell. Benchè non sia più aggiornata da anni la uso come fonte di ispirazione per i miei disegni. Se ho cominciato ad appassionarmi agli acquerelli è anche grazie a lavori come questi di McDonnell.

Le strisce in formato abbastanza grande e godibile, non sono alterate dai colori di stampa dei giornali e  vengono riproposte con le sfumature originali della mano santa del loro autore. E’ così possibile vedere, seppur attraverso un monitor da pc, tutto l’arco cromatico e tutta la potenza visiva racchiusa in queste “semplici” opere. Continuo a stupirmi di quanto ci sia dietro ad ogni singolo pannello. Di quanto McDonnell riesca a giocare e a comunicare con la semplicità e la purezza del segno. Davvero uno Zen delle strisce a fumetti oltre che uno stimolo ineguagliabile per ogni autore esordiente. Vanno osservate a fondo però. Non ci si deve accontentare della toccata-e-fuga tipica dell’era internet. Perdeteci qualche minuto se vi va. Io vi garantisco che tra i libri che mi sono fatto arrivare da Amazon (prima o poi ne parleò, magari su Balloons) e il materiale reperibile sulla rete, le strip di Mutts hanno da insegnare quanto e più di un buon maestro.